Una recente puntata della trasmissione radiofonica del mattino di Radio3 “Tutta la città ne parla”, ha puntato i riflettori sul caso Glifosato, il principio attivo più utilizzato al mondo per produrre erbicidi, tra cui il ‘Roundup’ della Monsanto.
Il 31 dicembre è scaduta la licenza in Europa e la Commissione dovrà pronunciarsi sulla possibilità di rinnovarne l’uso per altri 15 anni. Il ministro dell’ambiente francese, Segolene Royale ha dichiarato che la Francia voterà “contro” il rinnovo dell’autorizzazione Ue e ha dichiarato che l’Ue si deve allineare sulla posizione che tutela di più la salute, ovvero quella dell’Oms che considera questo erbicida “probabilmente cancerogeno”, in contrasto con la valutazione dell’Agenzia europea per la sicurezza alimentare (Efsa), che invece lo ritiene “probabilmente non cancerogeno”.
Durante la trasmissione è intervenuto anche il Dr. Gian Luca Garetti, medico di famiglia, che fa parte delle associazioni Medicina democratica e Isde. Su La città invisibile – rivista del laboratorio politico “Per un’altra città” di Firenze – ha scritto “Le dieci cose da sapere sui pesticidi”, interessante decalogo di cose importanti da conoscere sui pesticidi, innanzitutto la loro pericolosità, spesso sottovalutata, per la salute umana, la biodiversità e per l’ambiente (per la loro azione distruttiva sugli insetti impollinatori) e, poi, al loro altissimo consumo che in Italia sfiora i 6 kg per ettaro (il doppio di Germania e Francia).
Da questo decalogo leggiamo che nelle acque superficiali e profonde analizzate dall’ISPRA nel 2012 in Italia, erano presenti ben 175 diverse sostanze di sintesi di cui le più numerose sono i diserbanti, seguiti da fungicidi ed insetticidi, (tra cui il glisofato, appunto, ma anche metolaclor, triciclazolo, oxadiazon e altri). In un pasto completo si trovano mediamente 8-13 residui di pesticidi, con punte massime di 91. L’esposizione ai pesticidi, il cui pericolo maggiore lo subiscono donne in gravidanza e bambini, porta a gravi malattie degenerative tra cui il Morbo di Parkinson (riconosciuto in Francia malattia professionale da esposizione a pesticidi), SLA e Alzheimer, del neurosviluppo (patologie dello spettro autistico e sindrome da deficit di attenzione e iperattività), endocrino-metaboliche, della sfera genitale, ecc. Quello che ancora non è stato studiato in maniera approfondita è il pericolo ad esposizioni multiple (nei cibi che mangiano quotidianamente, è la normalità trovare residui di più pesticidi) e l’azione tossica dei coformulanti (solventi, adesivi, bagnanti, ecc.) finora non indicati in etichetta ma, a volte, addirittura più pericolosi del principio attivo.
Infine una nota positiva: l’approvazione da parte del Coniglio Comunale di Malles Venosta (Bz) di un nuovo statuto comunale che vieta l’uso dei pesticidi sul proprio territorio; questo fa ben sperare sulla possibilità che qualcosa, finalmente, possa cambiare.